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Impianto di Prima e Seconda Pioggia

L’Impianto di Prima e Seconda Pioggia tratta separatamente le acque meteoriche di dilavamento da piazzale scoperto di 650 mq. L’impianto è eseguito in polietilene – stampaggio rotazionale a spessore costante e costituito da:

  • Vasca di ripartizione prima e seconda pioggia;
  • Vasca di accumulo prima pioggia;
  • Separatore sabbie, oli e idrocarburi;
  • Sensore di livello olio;
  • Pozzetto fiscale di campionamento;
  • Vasca di recupero acque di seconda pioggia;
  • Pozzetto di scarico troppo pieno.

 

Ripartizione prima e seconda pioggia

La vasca di ripartizione è un serbatoio in polietilene monoblocco per il contenimento di liquidi non particolarmente aggressivi. È costruito nella tecnica di stampaggio rotazionale a spessore costante delle pareti (7/10 mm). La vasca è rinforzata mediante nervature orizzontali e nervature verticali atte a conferire al manufatto alta resistenza alle pressioni d’interro. La parte superiore è dotata di tappi a vite DN 400 per l’ispezione. E’ altresì dotato dell’apertura per l’attacco dello sfiato. La vasca è altresì dotata di tre distinte tubazioni: una in PVC fognatura per l’ingresso delle acque meteoriche e due in PE elettrosaldato per l’uscita delle acque di prima e seconda pioggia con diametro 160 mm.

 

Vasca di accumulo prima pioggia

La vasca di accumulo prima pioggia è un serbatoio fabbricato in polietilene monoblocco per il contenimento di liquidi non particolarmente aggressivi, costruito nella tecnica di stampaggio rotazionale a spessore costante delle pareti (7/10 mm). La vasca è rinforzata mediante nervature orizzontali e nervature verticali atte a conferire al manufatto alta resistenza alle pressioni d’interro. La parte superiore è dotata di tappi a vite DN 400 per l’ispezione e la manutenzione.

 

Separatore sabbie oli idrocarburi

Il separatore sabbie oli idrocarburi ha è certificato CE secondo UNI EN 858 per il trattamento delle acque di dilavamento delle superfici pavimentate. Completo di filtro a coalescenza in schiuma poliuretanica e otturatore a galleggiante di sicurezza. La vasca, realizzata in polietilene e costruita nella tecnica di stampaggio rotazionale rinforzata mediante nervature orizzontali lungo tutta l’altezza delle pareti e da nervature verticali atte a conferire al manufatto rispettivamente alta resistenza alle pressioni d’interro ed ai carichi verticali.

La parte superiore è dotata di tappi a vite DN 200 e DN 600 per l’ispezione e la rimozione degli olii e del materiale sedimentato sul fondo della vasca. I tappi di ispezione sono inseriti su coperchio circolare rinforzato mediante riempimento di poliuretano espanso a garanzia della resistenza ai carichi verticali. La vasca è altresì dotata di tronchetti in PVC per l’ingresso e l’uscita del liquame diametro 160 mm e dell’apertura per l’attacco dello sfiato.

 

Sensore livello olio

Il Sensore di livello olio è composto da n°3 galleggianti per livellamento contatto ad aste regolabili, indicati per segnalazione livello olio; il dispositivo è completo di quadro di allarme con batteria a tampone da abbinare a eventuale segnale proveniente da sonde.

 

Pozzetto fiscale di campionamento

L’Impianto di Prima e Seconda Pioggia dispone inoltre di un pozzetto fiscale prefabbricato in cemento armato vibrato diaframmato a sezione quadrata. I diaframmi sono caratterizzati da incastro tipo maschio o femmina con predisposizione per montaggio sifone (lastra), completo di tubazioni in/out in PVC fognatura Ø 160 mm. Sul pozzetto sono presenti telaio e chiusino in ghisa di tipo carrabile di idonea classe.

 

Recupero acque di seconda pioggia

Serbatoio in polietilene monoblocco per il contenimento di liquidi non particolarmente aggressivi, costruito nella tecnica di stampaggio rotazionale a spessore costante delle pareti (7/10 mm). il serbatoio è poi rinforzato mediante nervature orizzontali e nervature verticali atte a conferire al manufatto alta resistenza alle pressioni d’interro. La parte superiore è infine dotata di tappi a vite DN 500 per l’ispezione.

 

Pozzetto scarico troppo pieno

L’Impianto di Prima e Seconda Pioggia prevede anche da un pozzetto prefabbricato in cemento armato vibrato diaframmato a sezione quadrata. I diaframmi sono caratterizzati da incastro tipo maschio o femmina con predisposizione per montaggio sifone (lastra), completo di tubazioni in/out in PVC fognatura Ø 160 mm. Sul pozzetto sono presenti telaio e chiusino in ghisa di tipo carrabile di idonea classe.

 

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Impianto per Acque Meteoriche con Drenaggio

L’Impianto per Acque Meteoriche con Drenaggio è costituito da contenitori da esterno o da interro in polietilene corrugato, completi di chiusini pedonali in polietilene.
L’impianto è quindi composto da un sistema di immissione ed emissione dei reflui atti alla sedimentazione dei materiali inerti. Le acque meteoriche provenienti dalla stazione di grigliatura convogliano infatti nella trappola per fango per essere separate da materiali inerti sedimentabili.
L’Impianto per Acque Meteoriche con Drenaggio dispone inoltre di un sistema di disoleazione a gravità, ad altissima efficienza, che permette il trattamento e l’eliminazione degli oli/idrocarburi non emulsionati (e con peso specifico < 0,85 gr/cm3) dalle acque reflue di scarico, attraverso una separazione statica ed una filtrazione a coalescenza con efficienza >95%. Si tratta infatti di un sistema di disoleazione a gravità, corredato da un filtro che addensa le finissime goccioline di oli/idrocarburi, le une sulle altre, fino a renderle facilmente separabili in acqua per galleggiamento.

L’impianto garantisce dunque il rispetto dei limiti della Tabella 3 dell’Allegato 5 alla Parte Terza del Decreto Legislativo n°152/2006 (scarico in corpi idrici superficiali) per i soli seguenti parametri:

  • Solidi sospesi totali;
  • Materiali grossolani;
  • Grassi e oli minerali;
  • Idrocarburi totali.

 

Qualora si volessero rispettare i limiti relativi alla totalità dei parametri prescritti dalla citata Tabella 3, si deve pertanto ricorrere ad ulteriori trattamenti.

 

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Impianto di Demineralizzazione

L’impianto di demineralizzazione automatico a scambio ionico con resine rigenerabili a doppia colonna è dotato a monte di un filtro a cartuccia ed a valle di una colonna a letto misto a resine non rigenerabili. L’impianto demineralizza l’acqua di rete, portando la sua conducibilità a zero microsiemens.

 

Dati di progetto

  1. Durezza acqua di alimento 12°F
  2. Residuo fisso acqua di alimento 105 mg/l
  3. Conducibilità specifica 150 µS/cm
  4. Ca2+ 40 mg/l
  5. Mg2+ 5 mg/l
  6. Na2+ 1 mg/l
  7. Ci 3 mg/l
  8. SO4- – 2 mg/l
  9. NO3- 3 mg/l
  10. Produzione ~ 300 l/settimana
  11. Conducibilità specifica acqua prodotta < 2 µS/cm

 

Sistema di pre-filtrazione

N°1 CONTENITORE PER CARTUCCE IN PLASTICA VASO TRASPARENTE COMPRESE DI STAFFA DI FISSAGGIO E CHIAVE:

  • Attacchi E-U  1”
  • Altezza  10”
  • Pressione di lavoro  max 6 bar, pressione di scoppio 12 bar.
  • Temperatura di esercizio  max 35°C.
  • Portata  3000-6000 l/h s/cartuccia.
  • Staffa di fissaggio e chiave compresa nella fornitura.
  • CARTUCCIA IN FILO AVVOLTO DI POLIPROPILENE:
  • Lunghezza (mm)  254 – 10” Diametro Ø (mm) – 63
  • Portata (l/h)  1.000
  • Grado di filtrazione (μ)  1
  • Δp max (bar) 0,35 prima di sostituire la cartuccia

 

Demineralizzatore a doppia colonna

  • N°2 BOMBOLE CON RESINE ANIONICHE E CATIONICHE
  • N°2 SERBATOI DI STOCCAGGIO RIGENERANTI VOLUME 100 l
  • PROGRAMMATORE ELETTRONICO
  • N°2 VALVOLE ABS
  • TELAIO IN ACCIAIO INOX CON COMPONENTI INSTALLATI

 

Scheda tecnica

  1. DEMINERALIZZATORE A RESINE – DOPPIA COLONNA
  2. RESINE CATIONICHE 10 l – RESINE ANIONICHE 17 l
  3. VALVOLA SIATA SI 132 CON ATTACHI 1”
  4. PORTATA DI ESERCIZIO 430 l/ora – ∆P 0,3 bar
  5. PRESSIONE DI LAVORO 1,5 – 5 bar
  6. RESA CICLICA CATIONICA 1,3 m3
  7. RESA CICLICA ANIONICA 1,3 m3
  8. HCL 33% PER RIGENERAZIONE 3,4 kg
  9. NaOH 30% PER RIGENERAZIONE 5,6 kg
  10. ALIMENTAZIONE ELETTRICA 230V-50Hz
  11. DIMENSIONI 800X600X1200H mm
  12. PESO 100 kg

 

Demineralizzatore a letto misto

  • BOMBOLA IN VETRORESINA
  • LETTORE DI CONDUCIBILITA’ A LED SU LINEA IN USCITA
  • TESTATA IN ABS CON ATTACCHI IN OUT ¾”

 

Scheda tecnica

  1. DEMINERALIZZATORE 20 l RESINE NON RIGENERABILI
  2. PORTATA DI ESERCIZIO 600 l/h
  3. PERDITA DI CARICO 0,5 bar
  4. RESA CICLICA 126 m3 CON SALINITA’ 10 ppm CaCO3
  5. DIMENSIONI Ø200X930H mm
  6. CONDUCIBILITA’ ACQUA IN USCITA < 2 µS/cm

 

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Depuratore Biologico Compatto

Il Depuratore Biologico Compatto è un impianto di trattamento reflui assimilati ai domestici; l’impianto è costituito da vaschetta di accumulo e sollevamento, degrassatore in polietilene monoblocco con “carrabilità” <125kN, dotato di entrata e uscita con guarnizione in gomma, coperchio di ispezione, prelievo schiume calcificate e materiali flottanti, nonché da un sistema compatto per il trattamento biologico di acque reflue domestiche.

Il Depuratore Biologico Compatto è un sistema di depurazione biologica a fanghi attivi. È dunque composto da un trattamento primario ed un trattamento secondario separatamente presenti in un’unica fossa. E’ pertanto idoneo al trattamento di acque reflue di natura domestica suddivise in nere e chiare, pretrattate in degrassatore, con afflusso mediamente costante in un arco di 15 ore. Durante la prima fase di separazione dei solidi grossolani e decantazione dei solidi sospesi, il refluo subisce un processo di denitrificazione anossica ed una biodegradazione anaerobica ad opera di batteri specifici. Segue la fase di biodegradazione aerobica, ossia l’abbattimento finale dei parametri chimici responsabili dell’inquinamento.

 

Quadro elettrico

Nella fornitura dell’impianto c’è anche il quadro elettrico del compressore d’aria a servizio del depuratore. Costituito da una cassetta in resina contenente un temporizzatore modulare pausa-lavoro a tempi indipendenti, multiscala e multi tensione, con grado di protezione IP40, tensione 230 V – 50 Hz.
Questo apparecchio deve essere installato da personale qualificato nel rispetto delle normative impiantistiche.

 

Pozzetto di ispezione

Il pozzetto in polietilene monoblocco rotostampato è inoltre dotato di guarnizione in gomma.
La versione aperta è idonea per l’applicazione diretta di chiusini o griglie di ghisa, non compresi nella fornitura, da posizionare e sigillare con cemento.

 

Stazione di sollevamento

La stazione di sollevamento in polietilene di tipo monoblocco è completa di: pressa cavi, tubo di mandata in PVC Ø1 1/2”, raccordo per scarico di emergenza, kit guarnizioni per tubi di ingresso n°1 x Ø110, n°1 x Ø75, n°1 x Ø50 mm, supporto speciale per ridurre la corsa del galleggiante, valvola di non ritorno in ottone.
A servizio della stazione di sollevamento opera un’elettropompa sommergibile per drenaggio. Quest’ultima, progettata per il drenaggio di acque chiare o leggermente sporche, è consigliata per l’uso domestico civile e professionale.

 

Pozzetto di prelievo campioni

Infine completa la fornitura dell’impianto un pozzetto fiscale da 120 l per il campionamento delle acque reflue in uscita.

 

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Impianto Imhoff

I reflui civili provenienti dai servizi igienici sono convogliati in un Impianto Imhoff tramite una condotta in PVC avente dimensioni 120 mm. La vasca Imhoff, pozzetto e la vasca di accumulo sono realizzate in C.A.V.

In particolare la fossa biologica di tipo Imhoff è composta da:

  • Sezione di sedimentazione;
  • Sezione di digestione fanghi;
  • Uscita biogas;
  • Chiusini per ispezione e manutenzione.

 

Da questa sezione i liquami attraversano un pozzetto di campionamento in calcestruzzo delle dimensioni 300 x 300 mm; da qui confluiscono poi in una vasca di decantazione. Il refluo accumulato sarà periodicamente rimosso e smaltito tramite auto spurgo.

 

Descrizione

Le fosse biologiche di tipo IMHOFF vengono utilizzate come pre-trattamento delle acque nere di origine civile, prima del recapito in pubblica fognatura o a monte di un idoneo impianto di depurazione.

Nelle biologiche Imhoff sono nettamente distinti due comparti: uno superiore di sedimentazione ed uno inferiore di accumulo e digestione anaerobica dei fanghi sedimentati. I solidi sospesi sedimentabili, bloccati nel comparto di sedimentazione, precipitano, attraverso il passaggio di comunicazione tra le due zone, nel sottostante comparto di accumulo e di digestione, dove le sostanze organiche subiscono una fermentazione anaerobica, con conseguente stabilizzazione dei fanghi prodotti.

 

Funzionamento

Una volta installata, la IMHOFF, se non mantenuta costantemente piena d’acqua, si riempirà velocemente di fanghi generando cattivo odore e conseguenti operazioni di pulizia costose e laboriose.

Questi manufatti possono anche essere seguiti da trattamenti che consentono di migliorare l’efficienza depurativa complessiva, in funzione del tipo di scarico e delle particolari caratteristiche del recapito finale.
Le acque che fuoriescono dalla fossa IMHOFF, possono peraltro essere smaltite nel modo seguente:

  1. Dispersione nel terreno mediante sub-irrigazione;
  2. Percolazione nel terreno mediante sub-irrigazione con drenaggio (per terreni impermeabili);
  3. Dispersione nel terreno mediante pozzi assorbenti.

 

L’ubicazione della IMHOFF deve essere esterna ai fabbricati e consentire accesso dall’alto per le ispezioni o estrazione del materiale sedimentato.
La disposizione planimetrica deve infine assicurare l’accessibilità ai mezzi.

 

Vantaggi

Le biologiche Imhoff sono particolarmente adatte per piccole e medie comunità, in quanto offrono i seguenti vantaggi:

– semplificazione del tipo di trattamento, con conseguente riduzione del numero di elementi costitutivi dell’impianto e quindi dell’investimento necessario;
– produzione di fanghi di supero di buona stabilità biologica e in modesta quantità;
– semplicità di gestione e di manutenzione;
– consumi elettrici nulli.

 

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Impianto Chimico Fisico

L’Impianto Chimico Fisico è un depuratore idoneo al trattamento secondario e terziario delle acque reflue industriali di tipo oleoso; l’impianto consente il recapito finale dei reflui in corpi idrici superficiali; l’impianto chimico fisico, che è preceduto da un sistema di separazione statica di sabbie ed oli minerali, è costituito dalle seguenti sezioni:

  • Reazione;
  • Neutralizzazione e Flocculazione;
  • Decantazione;
  • Ispessimento Fanghi;
  • Filtrazione.

 

La fase di reazione con coagulante avviene dentro una vasca avente capacità di 1 m3, dotata di agitatore elettrico ad alta velocità; in una seconda vasca da 1 m3, dotata di agitatore elettrico a bassa velocità, avviene la neutralizzazione pH e la flocculazione ad opera di reagenti chimici.

Nella fase di decantazione, le acque sfiorano dentro il decantatore, al cui interno avviene la separazione per sedimentazione dei fiocchi di fango formatesi durante le fasi di reazione/flocculazione e neutralizzazione. Pertanto dall’alto le acque chiarificate sfiorano in una vasca di accumulo da 1 m3.

I fiocchi di fango precipitano in basso, quindi, nella parte tronco-conica del decantatore; da qui, tramite una valvola di fondo, i fanghi defluiscono poi su un letto drenante in quarzite per portarli a consistenza palabile.

Le acque chiarificate e sfiorate dal decantatore vengono accumulate in una vasca da 1 m3 dalla quale tramite due pompe (una di riserva all’altra) vengono infine inviate dentro una coppia di filtri a colonna operanti alternativamente, riempiti con quarzite drenante e carbone attivo granulare, allo scopo di eliminare i residui di torbidità (filtrazione meccanica) e di sostanze organiche (adsorbimento) presenti.

 

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Decantatore Modulare

Il decantatore modulare, diversamente dal decantatore tradizionale, risolve i problemi di sedimentazione di grandi volumetrie di acque reflue in spazi ridotti. In questo caso il decantatore modulare separa i fiocchi di fango dalle acque reflue presenti in un depuratore biologico. In tal modo chiarifica le stesse, prima di inviarle al trattamento successivo.

Il decantatore modulare di tipo monoblocco è realizzato in P.R.F.V. (vetroresina), ha una portata massima di 4,8 m3/h ed è costituito da:

  • Canalina di sfioro;
  • Pacco modulare a 10 coni;
  • Flange;
  • Gambe di sostegno con traversi;
  • Tubazioni;
  • Raccordi.

 

A servizio dell’impianto inoltre una elettropompa tipo sommergibile solleva le acque reflue dalla vasca di ossidazione biologica sino al sedimentatore. A tal fine una idonea tubazione, dotata di valvola a saracinesca, invia il refluo al sedimentatore; mentre una seconda tubazione invia il refluo dal sedimentatore al serbatoio di rilancio ai filtri.

A valle del decantatore modulare vi è dunque un serbatoio, avente dimensioni 650 cm x 730 cm x 1150 cm e volume utile di 500 l, che è collegato alla pompa di rilancio ai filtri. Completano la fornitura un sistema ON/OFF a galleggiante, a servizio della pompa di rilancio filtri ed i relativi cablaggi e le protezioni antideflagranti delle apparecchiature installate sino al quadro generale.

 

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Impianto di Stoccaggio Fanghi

L’Impianto di Stoccaggio Fanghi di depurazione è costituito da un serbatoio eseguito in fibra di vetro e resina poliestere (P.R.F.V.) avente capacità di 10.000 litri; la struttura del serbatoio ha dunque forma cilindrica verticale a fondo inferiore bombato.
L’Impianto di Stoccaggio Fanghi è quindi installato a regola d’arte con tutte le utenze ivi previste su n°4 basi in cemento armato.

Accumulo: fanghi di depurazione a temperatura ambiente e pressione atmosferica;

  • N°1 tronchetto flangiato in vetroresina di scarico fanghi da 3” con relativa tubazione a gomito e valvola manuale a saracinesca;
  • N°3 bocchette di scarico da 2” poste ad un’altezza di 4,5 m, 3,5 m e 3,0 m dal fondo del serbatoio con relative tubazioni separate e valvole manuali a sfera in acciaio zincato;
  • N°4 piedi metallici aventi altezza 1200 mm;
  • Liner interno in resina bis fenolica e rinforzo esterno con resina isoftalica;
  • Colorazione traslucida;
  • N°4 ganci di sollevamento a vuoto;
  • Coperchio in fibra di vetro staffato ad un’altezza di 200 mm dal serbatoio.

 

L’impianto è poi completo di tubazioni di drenaggio dell’acqua di scarico, poste all’interno del serbatoio a tre altezze differenti. Infatti il fango più pesante decanta nel fondo tronco conico del serbatoio, mentre l’acqua più leggera si accumula nella parte superiore del serbatoio; attraverso le tubazioni di drenaggio, comandate da valvole manuali di intercettazione, le acque di scarico vengono infine riportate in testa all’impianto di depurazione.

 

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Impianto di Prima Pioggia

L’Impianto di Prima Pioggia in polietilene per stampaggio rotazionale è conforme alle Norme ISO EN 858-1 ed 858-2 per superfici scolanti impermeabili sino a 360 mq; è inoltre prodotto con Marcatura CE da Azienda certificata ISO 9001, ISO 14001, SA 8000.

L’impianto è conforme al Decreto Legislativo n°152/2006, alla Direttiva CEE n°91/271, alla Norma DIN 4040 ed alla legislazione della Regione Puglia.

Il sistema è costituito da:

  • Pozzetto scolmatore con tubazione by pass Ø 125 mm con dimensioni: cm 48x48x75h;
  • Vasca di accumulo acque di prima pioggia con capacità 2000 l con dimensioni: cm 136x155x144h;
  • Pompa di rilancio acque di prima pioggia da kw 0.25 Pozzetto di calma con tubazione in out- Ø 125 mm con dimensioni: cm 48x48x75h;
  • Unità di disoleazione con pacco lamellare e filtro a coalescenza per scarico sul suolo con capacità 1500 l con dimensioni: cm 136x136x171h;
  • Pozzetto di derivazione con sensore di pioggia con dimensioni: cm 48x48x75h;
  • Pozzetto fiscale di ispezione e prelievo campioni con dimensioni: cm 48x48x75;
  • Quadro elettrico con automatismi e timer regolabile;
  • Chiusini di ispezione e manutenzione pedonali;
  • Pozzo drenante pozzo drenante in C.A.V. costituito da n°4 anelli perdenti e da una copertura carrabile completa di coperchio circolare in cemento armato.

 

Funzionamento impianto di prima pioggia

All’inizio della precipitazione, le acque meteoriche che si immettono nel pozzetto scolmatore defluiscono nella vasca di accumulo inizialmente vuota. Durante la precipitazione, la vasca si riempie fino a che la valvola in ingresso, raggiunto il livello massimo prestabilito. Le acque risultanti dalle piogge successive scolmano nella condotta di scarico e vengono convogliate direttamente allo scarico.

Nella vasca di stoccaggio delle acque di prima pioggia è presente una elettropompa sommergibile. Essa solleva le acque verso le successive fasi della depurazione. Detta elettropompa viene attivata dal quadro di protezione e controllo a corredo dell’impianto, dopo 48 ore dal termine dell’ultimo evento meteorico. Questo ritardo nella partenza della pompa e del conseguente svuotamento della vasca di raccolta delle acque di prima pioggia. Ha lo scopo di evitare di captare e trattare acque meteoriche originate da un nuovo evento troppo vicino al precedente e, di conseguenza, tale da non considerarne i relativi primi cinque millimetri come acqua di prima pioggia.

Il trattamento delle acque di prima pioggia avviene nel deoliatore. Qui si ha la separazione degli oli non emulsionati presenti nelle acque. Il principio di funzionamento si basa sull’utilizzo di vasche di calma dotate di un comparto interno, nel quale si da modo agli oli di flottare ed ai sedimenti di precipitare secondo i meccanismi fisici di separazione gravimetrica liquido-liquido; le sostanze separate rimangono intrappolate nel comparto interno, mentre i reflui depurati passano nel bacino successivo.

 

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Stazione di Sollevamento

La Stazione di Sollevamento è costituita da una pompa in ghisa a cavità progressiva di tipo antideflagrante; l’elettropompa è idonea al sollevamento di acque miste ad oli minerali ed idrocarburi; è pertanto dotata di extra statore e sonda temperatura del liquido pompato.

Il telaio della pompa di sollevamento è imbullonato su una base di ferro, dotata di quattro staffe. Queste ultime sono dunque interrate sotto il piano campagna ed affogate in malta cementizia.

La Stazione di Sollevamento è poi completa di tubazione di aspirazione in acciaio zincato da 2”. La tubazione di aspirazione è collegata alla pompa con giunto elastico antivibrante; inoltre è staffata sulle pareti del pozzetto e saldata sulla flangia posta sulla bocchetta del serbatoio. Sulla parte terminale della tubazione di mandata è inoltre montata una valvola di intercettazione.

Il motore della pompa di sollevamento è cablata sino al quadro elettrico di comando e controllo tramite una tubazione metallica antideflagrante, un flessibile antideflagrante ed un cavo elettrico a doppio isolamento.
La termo resistenza è cablata sino al quadro elettrico di comando e controllo tramite una tubazione metallica antideflagrante, un flessibile antideflagrante ed un cavo elettrico a doppio isolamento.

Le tubazioni di protezione antideflagrante dell’impianto elettrico sono installate a muro ed interrate nei due pozzetti elettrici per il passaggio sottotraccia sino al quadro elettrico.

 

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